Art Journal (aka pastrocchi a caso)

Buongiorno!

Nuovo post dopo luuuunghissimo tempo in cui ho fatto un bel po’ di progetti, sia mai che ne abbia fotografato uno. 

Questa volta ho deciso di dilettarmi con una pagina di art journal: volevo provare sia il mio nuovissimo e bellissimo art journal  (prova superata: tiene benissimo sia il bagnato che gli spessori) sia i nuovi colori Chameleon della Fabrika Dekoru, una marca che non conoscevo ma che mi ha soddisfatto. Sono colori tipo acrilici, molto liquidi, che una volta stesi hanno un effetto metallizzato cangiante (mica si chiamano Chameleon per nulla).

Sono partita dalla pagina bianca, passata col gesso, che ho lasciato asciugare. Finito questo passaggio, direi tanto scontato quanto obbligato quando si usa tanta acqua, ho creato una base in 3d usando della carta velina e un mix di gesso, colla vinilica ed un poco di acqua (ve l’ho detto che dovevo testare la carta, usare il mixed media gel sarebbe stato troppo facile). Inoltre ero fermamente convinta di volere a tutti i costi una superficie opaca per far risaltare il metallizzato dei colori sulla pagina neutra (peccato che poi mi sia presa la mano e ci sarà metallizzato ovunque…. ma… vale come lezione per la prossima volta)

Finito di creare tutte le rughe del mondo, tanto da far invidia ad un plastico in 3d, ho deciso che non era abbastanza tridimensionale e ho pensato di usare la pasta stucco con uno stencil per aggiungere caos nel background.

Ho usato la pasta stucco per due motivi: ci mette poco ad asciugare, rimane bella liscia (quindi si vedono le mie spatolate che s’interrompono a metà) e asciuga opaca. Pensavate che avessi spatolato malvagiamente perchè sono delicata come un elefante imbizzarrito…. in realtà so di avere la manina poco leggera e ho usato il difetto a mio vantaggio.

Ho quindi iniziato a spargere i colori ma, come vi dicevo, mi è scappata la mano. Non pensavo fossero così coprenti, alcuni erano più scuri del previsto e alla fine ho coperto tutto.

Devo dire che i colori si mischiano bene tra loro e scorrono benissimo sulla carta, forse avrei lasciato del bianco in più. La prossima volta…. Anche perché voglio provarli con le spugnette, mischiati con le paste e passati con i pennelloni tipo kabuki…. mica mi fermo qui!! Rimanete sintonizzati!

Finito di colorare le pagine ho timbrato a caso un po’ di farfalle in giro, lasciandomi uno spazio libero per dove sarebbe stato il disegno e il journaling (sennò che journal è?!?).

Mi sono quindi dedicata a colorare il volto della mia ragazza. Errore madornale è stato usare i colori acrilici dei cinesini: difficilissimo stenderli senza far vedere le pennellate.

Per finire ho decorato la mia ragazza con farfalle ritagliate da una carta scrap, passate col gel medium (questa volta volevo l’effetto lucido), e ho scritto il journaling.

Ovviamente, appena finito di scrivere il journaling ho deciso che non mi piaceva (scrittura orribile e il pennarello quasi non si vedeva), per cui ho cancellato tutto con una passata di mousse della nuvo (quanto le amo!!).

Il bello dell’art journal è proprio questo: se non ti piace, cancelli e riscrivi!! Questa volta con le letterine adesive, però!!! Il tutto fissato sopra e sotto con gel medium (gli alfabeti adesivi a me attaccano sempre molto poco). Non mi sono preoccupata di essere precisa perché vorrei che questo libro resti pr me uno sfogo: non deve essere bello per forza (infatti ci disegno anche se non so disegnare) né ordinato per forza; per me l’importante è che alla fine si riesca a chiudere senza sfaldarsi, nulla più.

Questo il lavoro finito.

Grazie per avermi seguita fin qui, nonostante mille foto e ancor più parole!!

Alla prossima! Sarò più breve, forse 😉

Giulia

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